Molti di noi sono a conoscenza della favoletta della banconota da
cinquantamila lire50 euro.Durante la scorsa settimana, le vicende e i commenti riguardanti il Congresso delle Famiglie di Verona hanno oscurato completamente una notizia molto rilevante per il martoriato sistema bancario italiano, protagonista da anni di una serie di travagliate peripezie [1].
Dopo diversi dritti e rovesci tenuti fin dall’inizio della legislatura, è arrivata la resa dei conti finale tra Governo e Bankitalia. La partita è molto più importante di quello che sembrerebbe a una prima occhiata. Palazzo Chigi si è reso conto in quest'anno e mezzo che senza l’appoggio, o per lo meno la non ostilità, dei principali organi statali (INPS, Bankitalia, Corte dei Conti, organi di vigilanza etc.) l'azione governativa risulta fortemente limitata, vittima di sabotaggi e costretta a compromessi difficilmente spiegabili agli elettori alla luce del grande appoggio parlamentare.
La trattativa tra la Commissione Europea e il Governo italiano sulla legge di bilancio è stata sicuramente l'argomento politico più caldo dell'autunno 2018. L’insistenza della Commissione sul rispetto delle “regole” e, in particolare, sulla necessità di ridurre il deficit per ridurre il debito pubblico ha creato non pochi grattacapi al governo giallo-verde, che si barcamena per conciliare le promesse elettorali ribadite nel contratto di governo con il tentativo di raffreddare lo spread sui titoli di stato e mitigare le turbolenze finanziarie.