A margine delle recenti commemorazioni per il centenario dalla Grande Guerra, il presidente francese Emmanuel Macron ha suggerito di costituire un “vero esercito europeo” per proteggere le popolazioni dell’Unione “dalle potenze autoritarie che riemergono e si riarmano ai confini dell’Europa” e, più nello specifico, “dalla Cina, dalla Russia e anche dagli Stati Uniti” [1].
La tempesta finanziaria in cui si è trovata Piazza Affari nell’ultima settimana ha avuto un’eco clamorosa su tutti i media italiani: da giorni quasi tutti i commentatori, stracciandosi le vesti come novelle prefiche, celebrano il rito funebre di decine di miliardi bruciati dalle fluttuazioni della borsa “con cui si sarebbe potuto finanziare non uno ma ben due redditi di cittadinanza”.
Doverosa premessa: chi vi scrive è profondamente convinto che non esistano decisioni migliori di altre nell'ambito dell'economia e della società. Semplicemente qualsiasi decisione favorisce qualcuno e svantaggia qualcun altro: è compito della politica comporre queste differenze e cercare di trovare un equilibrio nel caleidoscopio degli interessi particolari.