Il mapensa del mese di novembre è arrivato da Taranto: con grande sorpresa dei più, ArcelorMittal ha definitivamente annunciato il proprio ritiro dal contratto di acquisizione degli stabilimenti siderurgici dell’Ilva. La notizia è calata come una scure sulla precaria compagine giallo-rosa, innescando un farsesco battibecco fra gli alleati di governo sull’opportunità dello scudo penale.
Molti di noi sono a conoscenza della favoletta della banconota da
cinquantamila lire50 euro.Durante la scorsa settimana, le vicende e i commenti riguardanti il Congresso delle Famiglie di Verona hanno oscurato completamente una notizia molto rilevante per il martoriato sistema bancario italiano, protagonista da anni di una serie di travagliate peripezie [1].
Venerdì mattina ho passato un paio d’ore in Piazza XX Settembre a Pisa tra i giovani manifestanti del Global Strike for Future. Come in altre 1800 piazze in giro per il mondo, anche a Pisa gli studenti di scuole e università sono scesi in piazza contro l’indifferenza ai cambiamenti climatici e in favore di uno sviluppo più ecosostenibile. Benissimo. E quindi?
Visto che viviamo tutti in una stanza con mezzo zoo safari di Berlino e ci dilettiamo sorridenti nel gioco di ignorarlo, penso sia doveroso unirmi al coro di quelli che cominciano a far notare la presenza del mordace serraglio. Iniziamo dunque questa riflessione parlando di cavalli e di carrozze. Pensate a tutto l’indotto che serve a costruire una carrozza e renderla operativa: falegnami, cocchieri, stallieri, veterinari, allevatori, maniscalchi e così via.
Strano ma vero, il tema caldo dell’ultimo fine-settimana giornalistico italiano è stato davvero sopra le righe, nulla a che vedere con le solite polemiche sterili a cui siamo stati abituati dagli illustri fondisti della domenica mattina. Stavolta la vicenda sotto ai riflettori è quella del Franco CFA, acronimo che oggi sta per Comunità Finanziaria Africana e che fino a ieri alludeva alle Colonie Francesi d’Africa.
La trattativa tra la Commissione Europea e il Governo italiano sulla legge di bilancio è stata sicuramente l'argomento politico più caldo dell'autunno 2018. L’insistenza della Commissione sul rispetto delle “regole” e, in particolare, sulla necessità di ridurre il deficit per ridurre il debito pubblico ha creato non pochi grattacapi al governo giallo-verde, che si barcamena per conciliare le promesse elettorali ribadite nel contratto di governo con il tentativo di raffreddare lo spread sui titoli di stato e mitigare le turbolenze finanziarie.
Nelle ultime settimane molti osservatori dell'attualità politica sono venuti a conoscenza dell'esistenza del Comune di Melendugno, amena località del leccese le cui marine sono piuttosto famose fra gli amanti del turismo balneare. Dal 15 ottobre, infatti, sono ripresi i lavori per la realizzazione dell'ultima parte della Trans-Adriatic Pipeline che nei prossimi mesi dovrebbero raggiungere la meravigliosa spiaggia di San Foca.
La tempesta finanziaria in cui si è trovata Piazza Affari nell’ultima settimana ha avuto un’eco clamorosa su tutti i media italiani: da giorni quasi tutti i commentatori, stracciandosi le vesti come novelle prefiche, celebrano il rito funebre di decine di miliardi bruciati dalle fluttuazioni della borsa “con cui si sarebbe potuto finanziare non uno ma ben due redditi di cittadinanza”.
C'è una categoria d'italiani, e il sottoscritto vi appartiene, che trova godimento quotidiano nel seguire ogni dibattito tv e tribuna politica diffusa via etere. Per questi ogni salotto televisivo è familiare ed è facile riconoscere tutti i faccioni più o meno amichevoli di giornalisti, politologi, esperti e politici abbastanza telegenici per essere invitati dai vari conduttori.